Guggenheim museum di New York City. Un grande amore non convenzionale!
Quando il 21 ottobre del 1959, venne inaugurato il Guggenheim museum di New York City, all’angolo tra la Fifth Avenue e l’88th Street, nell’Upper East Side, iniziò una rivoluzione per l’arte contemporanea della città .
La forma a spirale che si innalza verso il cielo mostra un aspetto non solo contemporaneo, ma quasi mistico per questo tempio degli artisti che non ha paura del tempo, ma ogni volta sa sorprendere in modo diverso.
A volerlo fu Solomon R.Guggenheim, collezionista americano . A popolarlo invece, sin dall’inizio, furono i più grandi pittori del tempo come Kandinskij, i coniugi Delaunay, Mondrian, e tanti altri.
Mentre a pensarlo come luogo d’approdo delle avanguardie del ‘900 fu una donna, che si chiamava Hildegard Anna Augusta Elizabeth Freiin Rebay von Ehrenwiesen, o più semplicemente Hilla Rebay.
Ma il Guggenheim museum alla base ha una grande storia , che inizia con una “liaison amoureuse” sicuramente non convenzionale, soprattutto per quei tempi,
Questa storia, non vede coinvolta una coppia, bensì un triangolo. Alla vigilia della seconda guerra mondiale, la brillante curatrice d’arte, la baronessa tedesca Hilla von Rebay appunto si trovò invischiata in una strana relazione con due uomini. Uno era il talentuoso artista tedesco Rudolf Bauer, un pioniere del Radical Non-Objective Painting Movement, bollato come un degenerato dai nazisti.
L’altro era il milionario collezionista d’arte americano, Solomon R. Guggenheim. La baronessa Hilla Rebay von Ehrenwiesen, artista, curatrice tedesca, era emigrata negli States nel 1927, con l’obiettivo di creare una galleria d’arte.
Un anno dopo, la baronessa, conobbe il grande filantropo, che entrato nella sua galleria, fu attratto dalle opere di Bauer alle pareti.
A questo punto iniziò una bella amicizia tra i tre, molto chiacchierata, in cui si dice che i due uomini fossero affascinati dal grande carisma e dall’eclettismo della Rebay, al punto da esserne innamorati.
Nel 1939 avviarono anche uno spazio espositivo, che chiamarono il Museum of Non-Objective Painting, in un edificio a Midtown Manhattan. Mentre la collezione cresceva e si arricchiva, la curatrice e l’amico artista incoraggiavano il ricco collezionista a fondare un nuovo museo, un posto diverso dedicato all’arte moderna.
…“Sarà un tempio per lo spirito, un monumento”.., diceva e sognava la Rebay. Per realizzare il loro museo chiamarono l’architetto americano più grande del secolo, Frank Lloyd Wright.
Quello tra il filantropo Solomon R. Guggenheim, la curatrice Hilla Rebay e l’architetto Wright fu un fortunato sodalizio. Grazie al quale realizzarono la loro grande visione, costruire un edificio museale fuori dai soliti schemi, dove gli artisti avessero piena libertà e dove ogni ambiente dialogasse con l’arte, la vera protagonista.
Una decina di anni dopo circa, veniva fondata la Solomon R. Guggenheim Foundation e la baronessa Hilla Rebay ne era proprio la curatrice.
L’amore e la passione fanno nascere grandi progetti, se poi a realizzarli sono persone che fanno quello che dicono è meraviglioso e i risultati sono sorprendenti.
Simonetta
on16 aprile 2021 at 10:35 says:
Fantastico 🤩
Claudio
on3 novembre 2021 at 21:03 says:
Ci sono stato,è un cumulo di emozioni inenarrabili .Mi ha fatto dimenticare la delusione di una città come NEW York.
Carmen
on4 novembre 2021 at 17:55 says:
Visto e apprezzato qualche anno fa.
Alessandra
on5 novembre 2021 at 17:46 says:
L’edificio è interessantissimo ma a onor del vero vedere le opere scendendo la rampa provoca un mal di gambe e piedi che mi ricordo fin ora…e avevo 13 anni, quindi mezzo secolo fa 😬.
Lucio
on6 novembre 2021 at 08:31 says:
bella esperienza ci siamo stati nel 2014 nella settimana di San Valentino con la neve ❄️ unico 💪
Angelica
on22 marzo 2022 at 08:59 says:
La storia del Guggemheim è molto interessante…
Grazie Anna 💐